Si è concluso con una proposta della C.P.M. il convegno di rilevanza internazionale organizzato lo scorso 30 giugno 2014 dal Dipartimento di Giurisprudenza della Federico II.
A quarant’anni, ormai, dall’entrata in vigore della legge 354/1975, che disciplina l’Ordinamento penitenziario, appare non più tollerabile l’equiparazione, nella fase dell’esecuzione penale, tra maggiorenni e minorenni.
Ancor di più se si considera che il primo provvedimento legislativo che ha contraddistinto l’Ordinamento giuridico italiano, per quanto attiene il diritto ad una giurisdizione differenziata e specializzata dell’indagato e dell’imputato minorenne, risale al 1934 con l’approvazione del r.d.l. 1404/1934.
Si può quindi affermare che, dal punto di vista della fase esecutiva dell’applicazione della pena, dal 1934 ad oggi non vi è mai stata una riforma che abbia completato la grande intuizione del legislatore italiano: differenziare per uguagliare. Ed infatti oltre la violazione dell’art. 31.2 Cost. va certamente presa in considerazione la violazione dell’art. 3 Cost. per quanto attiene ai profili di uguaglianza sostanziale.
La C.P.M., che non da oggi si occupa del problema ( che fu infatti affrontato nel primo convegno della Camera Penale Minorile distrettuale di Napoli organizzato a Napoli nel maggio 2000: ” L’esecuzione penale e l’ordinamento penitenziario minorile“) ripropone ancora una volta uno sforzo di una comunità scientifica, che si propone di divenire una comunità culturale, tentando di coinvolgere tutti i settori della Giustizia Minorile. Dall’Accademia, alla Magistratura minorile, all’Avvocatura, ai Servizi minorili dell’Amministrazione della Giustizia e quindi al Dipartimento della Giustizia Minorile.
La proposta, lanciata dal Presidente Onorario della nostra Associazione, Avv. Mario Covelli, è quella di creare una commissione di Studio attraverso la quale approfondire i vari disegni di legge che si sono susseguiti nel tempo (dal 1986 al 2014), confrontarli ed integrarli perché possa essere proposto al Parlamento un disegno di legge innovativo che completi l’intuizione costituzionale del legislatore della differenziazione minorile.
La proposta, che mira ad una definitività della vicenda penitenziaria minorile in quanto non è più possibile continuare ad adattare la legge 354/1975 di volta in volta alle specifiche esigenze costituzionali della persona minorenne, impegnerà anche le Sedi distrettuali della nostra Associazione in vista di una proposta organica e in grado di raccogliere le esperienze giuridiche dei vari territori.